METODO E FILIERA PAOLO PETRILLI
Il legame con il territorio è molto forte: coltiviamo con tecniche di agricoltura biologica dal 1988 in un insediamento antichissimo, Motta della Regina, qui a Lucera.
Abbiamo recuperato dei ceppi autoctoni, rinunciato alle alte rese per ettaro e allʼutilizzo di prodotti chimici per sviluppare un sistema produttivo ecosostenibile, in cui sfruttare la naturale fertilità del terreno e favorire la biodiversità dellʼambiente.
Oltre a pomodori ed uva produciamo grano duro, anche questo biologico.
Ci impegniamo in tutte le fasi della produzione e nella scelta dei nostri partner, mantenendo sempre alti livelli di qualità e sicurezza alimentare. Le nostre scelte rispettano le direttive delle norme alimentari nel mondo e ci permettono di ottenere le certificazioni bio nei paesi in cui esportiamo.
L'AZIENDA
Di generazione in generazione, vi raccontiamo la nostra storia.
1000
La Motticella, o Motta della Regina, è un insediamento antichissimo, riportato sulle mappe già prima del mille. E’ nelle campagne di Lucera, città pre romana del nord della Puglia, alleata di Roma contro i Sanniti, sede della corte di Federico di Svevia, capoluogo della Capitanata fino al 1806.
1500
Nel Medioevo era una sosta lungo la strada fra Lucera, nell’interno, e Lesina, avamposto di Venezia sull’Adriatico; poi divenne feudo dei Caropresa, degli Zunica e dei Serra di Cassano.
1700
Venne costruita la masseria, tutta imbiancata a calce, con una chiesa, le camerate per i braccianti, le stalle, le fosse per il grano e, fino agli anni 60, una scuola elementare. Ai primi del 900 l’azienda venne comperata da Paolo Petrilli, nonno dell’attuale proprietario, con la dote di sua moglie Teresa, ed accorpata alle aziende di famiglia a confine: Feudo, Bisciglieto, Sequestro e De Iulio.
1988
Paolo Petrilli comprende il valore di una agricoltura sostenibile e la importanza di utilizzare in modo diverso il territorio per le generazioni future: matura l’idea di produrre con metodi biologici, senza contaminare suolo ed aria, senza impiegare pesticidi e diserbanti. Nasce l’Azienda Agraria Paolo Petrilli.
1990
La prima trasformazione dell’azienda: i pomodori. Al principio si coltivavano solo ceppi autoctoni recuperati da Paolo Petrilli in paese, a Lucera, poi nel tempo sono state introdotte varietà poco produttive di aziende sementiere italiane. Le rese sono volutamente molto basse per esaltare la qualità della materia prima. Tutte le fasi della produzione sono manuali: coltivazione, raccolta, lavorazione, confezionamento e monitoraggio costante della qualità.
1997
La famiglia Petrilli decide di vivere stabilmente nella tenuta, per immergersi completamente nella nuova rivoluzione agricola. I fabbricati sono ristrutturati con materiali di recupero, con tecniche tradizionali di costruzione, e vengono piantate querce e macchia mediterranea, per ricreare il paesaggio naturale antico.
1998
Le vigne produttive sono spiantate e si ripianta su terra povera, sul poggio dell’azienda, intorno ai fabbricati, su terreno calcareo, a 300 metri di altitudine. Viene innestato a mano del piede americano debole, il 420A, solo con varietà autoctone. Nel 2002 la prima vendemmia.
2015
Zonazione in vigna e cambiamenti radicali in cantina. Vengono smessi fermentini high tech, acciaio, controllo della temperatura, rimontaggi meccanici, micro ossigenazioni, per sostituirli con tini tronco conici di legno, fermentazioni spontanee, follature manuali: nessuna possibilità di intervenire, niente lieviti selezionati, niente freddo, niente ossigeno, tutto naturale. Un ritorno alla vinificazione degli anni trenta.
2016
Dopo anni di prove varietali in campo, il grano ha tutte le migliori caratteristiche per la produzione di pasta di altissima qualità, profumo, proteine, caratteristiche del glutine. Nasce così la prima pasta dell’Azienda Agraria Paolo Petrilli.
2021
Primo raccolto di Senatore Cappelli, che viene affiancato al grano della varietà Hathor nel blend della pasta, a migliorarne gusto e proprietà nutrizionali.
Oggi
Ora come allora, produciamo artigianalmente i pomodori, la pasta e il vino – solo con le nostre materie prime e solo con tecniche di agricoltura biologica. Da sempre lavoriamo per la massima qualità, senza compromessi.
La Motticella, o Motta della Regina, è un insediamento antichissimo, riportato sulle mappe già prima del mille. E’ nelle campagne di Lucera, città pre romana del nord della Puglia, alleata di Roma contro i Sanniti, sede della corte di Federico di Svevia, capoluogo della Capitanata fino al 1806.
Nel Medioevo era una sosta lungo la strada fra Lucera, nell’interno, e Lesina, avamposto di Venezia sull’Adriatico; poi divenne feudo dei Caropresa, degli Zunica e dei Serra di Cassano.
Venne costruita la masseria, tutta imbiancata a calce, con una chiesa, le camerate per i braccianti, le stalle, le fosse per il grano e, fino agli anni 60, una scuola elementare. Ai primi del 900 l’azienda venne comperata da Paolo Petrilli, nonno dell’attuale proprietario, con la dote di sua moglie Teresa, ed accorpata alle aziende di famiglia a confine: Feudo, Bisciglieto, Sequestro e De Iulio.
Paolo Petrilli comprende il valore di una agricoltura sostenibile e la importanza di utilizzare in modo diverso il territorio per le generazioni future: matura l’idea di produrre con metodi biologici, senza contaminare suolo ed aria, senza impiegare pesticidi e diserbanti. Nasce l’Azienda Agraria Paolo Petrilli.
La prima trasformazione dell’azienda: i pomodori. Al principio si coltivavano solo ceppi autoctoni recuperati da Paolo Petrilli in paese, a Lucera, poi nel tempo sono state introdotte varietà poco produttive di aziende sementiere italiane. Le rese sono volutamente molto basse per esaltare la qualità della materia prima. Tutte le fasi della produzione sono manuali: coltivazione, raccolta, lavorazione, confezionamento e monitoraggio costante della qualità.
La famiglia Petrilli decide di vivere stabilmente nella tenuta, per immergersi completamente nella nuova rivoluzione agricola. I fabbricati sono ristrutturati con materiali di recupero, con tecniche tradizionali di costruzione, e vengono piantate querce e macchia mediterranea, per ricreare il paesaggio naturale antico.
Le vigne produttive sono spiantate e si ripianta su terra povera, sul poggio dell’azienda, intorno ai fabbricati, su terreno calcareo, a 300 metri di altitudine. Viene innestato a mano del piede americano debole, il 420A, solo con varietà autoctone. Nel 2002 la prima vendemmia.
Zonazione in vigna e cambiamenti radicali in cantina. Vengono smessi fermentini high tech, acciaio, controllo della temperatura, rimontaggi meccanici, micro ossigenazioni, per sostituirli con tini tronco conici di legno, fermentazioni spontanee, follature manuali: nessuna possibilità di intervenire, niente lieviti selezionati, niente freddo, niente ossigeno, tutto naturale. Un ritorno alla vinificazione degli anni trenta.
Dopo anni di prove varietali in campo, il grano ha tutte le migliori caratteristiche per la produzione di pasta di altissima qualità, profumo, proteine, caratteristiche del glutine. Nasce così la prima pasta dell’Azienda Agraria Paolo Petrilli.
Dopo anni di prove varietali in campo, il grano ha tutte le migliori caratteristiche per la produzione di pasta di altissima qualità, profumo, proteine, caratteristiche del glutine. Nasce così la prima pasta dell’Azienda Agraria Paolo Petrilli.
Ora come allora, produciamo artigianalmente i pomodori, la pasta e il vino – solo con le nostre materie prime e solo con tecniche di agricoltura biologica. Da sempre lavoriamo per la massima qualità, senza compromessi.
ENERGIA PULITA
Lʼambiente al primo posto: utilizziamo solo energia prodotta dalle centrali idroelettriche delle Dolomiti.
ENERGIA PULITA
Lʼambiente al primo posto: utilizziamo solo energia prodotta dalle centrali idroelettriche delle Dolomiti.
SOSTENIBILITA'
Nessun prodotto chimico: sfruttiamo la naturale fertilità del terreno e favoriamo la biodiversità dellʼambiente.
SOSTENIBILITA'
Nessun prodotto chimico: sfruttiamo la naturale fertilità del terreno e favoriamo la biodiversità dellʼambiente.
CODICE ETICO
La nostra politica aziendale basata sulla responsabilità sociale e racchiude i suoi punti chiave in un codice etico, che evidenzia il nostro obbligo assunto su temi come il rispetto dei diritti individuali, la sicurezza dei luoghi di lavoro, la motivazione, il dialogo e il coinvolgimento di dipendenti e collaboratori, i buoni rapporti con partner e clienti finali e il legame tra impresa e territorio.